venerdì 16 agosto 2013

Edificio 17A – Dr. Jekyll e Mr. Hyde



Negli ultimi tre giorni ho avuto diversi attacchi di dolore. Dolore che si sposta di zona e cambia come intensità. Gli ultimi partono dall'ano e poi si diffondono alle cosce. Il tutto accompagnato da febbre che va da trentotto e mezzo a trentanove. E qui perdo la testa. Ricordo poco di quello che dico e faccio. Filippo subisce questo cambiamento. Divento una pila elettrica. Non sopporto di essere sostenuto e lo spingo malamente. Quando la febbre non mi permette di alzarmi, Filippo mi imbocca con le pillole. Anche in questo caso comincio a inveire contro di lui prendendolo a parolacce come se mi desse del veleno. Non tutto resta nella mia memoria. Avviene una trasformazione. Durante gli attacchi non sono più il solito Salvatore, non riesco a controllarmi. Come se andassi in blackout. Come se dentro di me ci fosse un altro. La trasformazione prende di mira Filippo. Che fortunatamente è comprensivo e capisce che sono fuori di testa. Non so come farei senza di lui. Quando lui mi racconta come lo tratto, provo un senso di profonda vergogna. Mi riprometto ogni volta che la prossima mi controllerò ed eviterò di trattarlo male. Ma nella trasformazione dimentico tutto e ricomincio. Con tutto ciò, dopo lui mi consola e mi abbraccia. Come non fosse successo nulla. Con una pazienza ammirevole.







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