venerdì 12 luglio 2013

Edificio 17A – Lettera



Ho letto la tua questa notte. Credo fossero le cinque. Non ce la facevo a risponderti. Ho dormito a intermittenza. Dopo un'altra botta di febbre venutami di pomeriggio. Alle volte non connetto e scambio la sera per la mattina. O cose del genere. Poi, dopo aver preso il paracetamolo, inizio a sudare. Sudore che non finisce più. Prima mettevo delle magliette di cotone. Una sera ne ho cambiato quasi dieci. Adesso mi avvolgo in un asciugamano da bagno. Ieri sera ne ho dovuto cambiare tre. Mi sembra che non debba finire mai di sudare. Poi, dopo più di tre ore, finalmente comincia a scemare. Non mi sembra vero quando mi tocco la fronte ed è asciutta.
Sospettavo ci fosse un qualche grado di parentela fra te e Alessandra. Peppe è una persona simpaticissima. Solare. Per un breve periodo ha abitato vicino al negozio. Ci si vedeva tutte le mattine. Notai che lui, tutte le mattine, aveva un sorriso, mentre io alle volte arrivavo incazzato. Lui mai. Mi è dispiaciuto quando ha cambiato casa. Perché il suo sorriso era contagioso, e riusciva a farmi cambiare umore.
Un abbraccio.


Lettera inviata a Maria Eugenia Notarbartolo

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