domenica 14 luglio 2013

Edificio 17A – Hospice



La mattina è iniziata con una spossatezza che non riusciva a farmi fare nulla. Ho preso coraggio e alla fine, alla belle e meglio, mi sono preparato per uscire. Pino è venuto a prendermi in macchina, e con Filippo siamo partiti per questa nuova avventura. Il posto dà sensazioni contrastanti. Da una parte sembra quasi un albergo. Dall'altra, poi, scopri piccole crepe. Sono ospitato in una stanza da solo, con un letto in più per eventuali parenti. Il cibo naturalmente è sempre quello. Quindi prima o poi rincontrerò la maledetta pastina. Oggi pasta con salsa di pomodoro e spezzatino con piselli e carote. Mangiato quasi tutto, la fame non va tanto per il sottile. Il personale già dal primo impatto sembra molto disponibile e gentile. Trovato subito il punto fumatori. Vicinissimo alla mia stanza. Attrezzato con posacenere. L'uscita dà sulla scala di sicurezza. Con veduta di parte del cimitero. Non vedo l'ora che arrivi il buio per vedere le luminarie. Alla prima sigaretta ho conosciuto Ilde. Lei è qui per il marito. Simpatica signora, dopo poche battute siamo passati al tu. Abbiamo conversato fumando seduti sulle sedie a rotelle. Mancava solo un tavolino e del tè. Mi racconta che da diversi mesi ormai vive qui per assistere il marito. Come al solito la domanda di rito, questa volta posta in modo diverso:
Resta sua moglie questa notte?”
Resta Filippo, il mio compagno”
Perché le persone sono sempre più disponibili di quello che uno pensa?
In ospedale per la terza volta. Oggi tredici luglio parte l'avventura in Hospice.


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