lunedì 22 luglio 2013

Edificio 17A – E che doccia sia


Parlo sempre di doccia. Come fosse un obbiettivo difficilissimo. Da giorni ho la febbre che va e viene. Alle volte arrivando a superare i trentotto e mezzo. In questi casi non riesco a far nulla. Le forze spariscono. Resta la volontà di voler fare senza riuscirci. Penso di alzarmi, ma rimando continuamente. Speravo, oggi, domenica, di poter fare una doccia dopo diversi giorni che non ci riuscivo. Mi sono svegliato carico. Ho fatto colazione. Ho preso la solita dose di pillole. Poi ho cominciato a sentire freddo, quando fuori c'era un sole caldissimo. Ho chiesto a un infermiere di misurarmi la temperatura. Trentasei e mezzo. Ma io sentivo lo stesso freddo. Mi sono messo a letto coprendomi con il lenzuolo. L'infermiere è tornato e mi ha misurato di nuovo la temperatura. Trentotto. Ho subito pensato che anche per oggi saltava la doccia. Dopo aver preso la pillola di paracetamolo è iniziata una breve sudata. La febbre è scesa. Mi sono alzato e mi sono messo davanti al computer a cazzeggiare. Poi, il disastro. Mi si e staccata la placca della colostomia e mi sono smerdato tutto. Più cercavo di porre rimedio più mi sporcavo. Così mi sono deciso. Mi sono spogliato e mi sono messo sotto la doccia. Con una leggera difficoltà sono riuscito a lavarmi. Nel frattempo è arrivato Filippo ad aiutarmi. Mentre io finivo di sistemarmi, cambiando il sacchetto della colostomia e vestendomi, lui puliva nel bagno tutto ciò che avevo sporcato. E non era poco.
Alla fine, desiderio realizzato. Finalmente sono riuscito comunque a fare la doccia.

Buona domenica.

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