martedì 28 maggio 2013

Edificio 17A - Tutto in una notte



Sveglio.
Alle volte resto sveglio. Malgrado tutto ciò che prendo per dormire. Non mi sbatto la testa negli spigoli. Accendo il computer e... Bho... mi connetto?
La Giuggiola mi chiama dal fondo del corridoio. Lei, la mia gatta, vuole coccole. Cedo al suo richiamo e vado a trovarla. Poi ritorno a sedermi. Scrivo, o gioco con qualche foto con un programma di grafica. La sacca del catetere pesa . Sembra che debba svuotarla. Mi alzo, vado in bagno. Apro la valvola per scaricare l'urina.
Fatto.
...
Non si chiude. La valvola si è inceppata. Non si chiude. Devo cambiare tutta la sacca. Tenendo quella vecchia in modo che non goccioli per casa, vado a prenderne una nuova. La cambio, aggiusto la fettuccina che la regge. Mi siedo davanti al computer. Che stavo facendo prima? Non ricordo. Giuggiola mi chiama ancora dal fondo del corridoio.
Ah, ecco...
Giuggiola mi chiama ancora dal fondo del corridoio.
Sì, amo questa gatta. Ma non ci sono dei limiti? Quando diventa accettabile scoprirsi a pensare: “Ora la uccido”?
Vado nel corridoio. Lei è nella sua solita posizione che ricorda una divinità egizia. Il mio stupido scatto di rabbia mi spinge a darle un colpo di sacca. Quella che porto la sera per la nefrostomia. Il colpo a chi? Sì, indirizzato a lei, ma sbatte sul muro. Si rompe la valvola di scarico. Tutta l'urina per terra. Mi armo di straccio. Risciacquare e ripassare. La Giuggiola ha capito che non è la serata giusta, e si è andata a acquattare sul divano. Guardandomi con gli occhi sgranati quando passo. Amore.
Ora mi sento stanchino. Non vado nemmeno in cucina a prendermi qualcosa da bere. Per evitare la fatica, non per mancanza di sete. Per terra, vicino alla scrivania c'è qualcosa. Non la vedo bene. Mi sembra una foglia secca. Penso sia stato Santino, il micio più giovane, a portarla dentro. La scuoto con il piede.
Non era una foglia, ma vomito di gatto. Penso sempre a Santino. Sarà stato lui. Ma non ha importanza. Ora c'è da raccogliere e pulire. In cucina ci sono dovuto andare lo stesso. Visto che ero lì mi sono versato del succo di frutta con del ghiaccio. Poi ho notato che c'era ancora un goccio di rum dimenticato nella bottiglia. Buono.
Alle tre di notte ho spento tutto e sono andato dormire.


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