venerdì 12 aprile 2013

Edificio 17A – La storia del lupo e del pelo






Consulto antalgico. No, perché terapia del dolore fa pensare a sedute sadiche. Il dottore sembra sempre indaffarato. Mi dicono di aspettare il turno. Lui, un altro paziente, in attesa, molto carino. Seduto fra due sedie libere. Dove però poggia i palmi delle mani. Un orso contadinotto, almeno all'apparenza. Ha gli occhi neri. Sembra che lanciano scintille. Appena solleva una delle mani dalla sedia, mi seggo. Cerco di attaccare discorso ma risponde a monosillabe Niè, non è il caso di insistere. Ha delle belle mani. Mi fanno entrare per primo in quanto ricoverato. Lui mi lancia un'occhiata di odio. La stimolazione al nervo sciatico destro. Cazzo... dolore. Sono uscito quasi zoppicando. Mi dicono di aspettare qualcuno che mi accompagni nel mio reparto.
Ma non posso andare solo? Conosco la strada.” No, devo aspettare. Che stavo ad aspettare lì? Avessi potuto giocare con quel lui, magari sì. Appena l'infermiera si è allontanata, pian pianino, da solo, sono tornato. Con la mia cartella clinica dalla copertina rossa sottobraccio

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