lunedì 22 aprile 2013

Edificio 17A - Io e l'Italia



Notte insonne. Mi connetto a Facebook. Rispondo ai messaggi. Ho nuovi amici. Ci raccontiamo storie belle, ma anche dolori. Chi ha sogni realizzati, chi li insegue da una vita. Penso al mio Macciupicciu ormai troppo alto, non ce la potrei mai fare. Bevo in continuazione. Dal succo di frutta, al latte, a semplice acqua. Scrivo qualcosa. Provo a mettermi a letto. Filippo già dorme da un pezzo. Dopo poco devo alzarmi per il fastidio lungo le gambe. Cammino un po' per casa. Riaccendo il computer. Attraverso le cuffiette ascolto Mozart, che mi rilassa. Prendo l'alprazolam, sperando mi induca il sonno. La connessione a Internet funziona a momenti. Guardo lo schermo come ai tempi del Commodore 64. Stessi tempi interminabili passati a fissare uno schermo che non fa nulla. Mischio latte e succo di frutti rossi (così recita la scritta sul brik). Lo bevo direttamente dalla bottiglia del latte dove avevo preparata la miscela. Tento di resistere, ma poi scatta in automatico il gesto e mi accendo una sigaretta. I dolori persistono. Ho provato più volte a dormire, ma dopo poco ero costretto ad alzarmi dal letto. Prendo una tachipirina. Ripeto i gesti di quando torno dal letto. Accendo il computer. Cerco qualcosa di dolce in cucina. Sfogline di cioccolato all'arancia donatemi dalla carissima Sandra. Tre sfogline ed un bicchiere di latte. Sublime. Do al dolore il sapore di cioccolato all'arancia. Lo diluisco. Lo confondo e lascio prevalere quel gusto di amaro e piacevole del cioccolato. Entrambi i gatti sembrano straniti dal mio comportamento. Vorrei dormire, ma non posso. Scrivo e alle volte mi balla tutto davanti agli occhi. Digito con molta più lentezza del solito. Poi mi fermo a riflettere. Alle cinque del mattino prima di crollare e addormentarmi.
Non mi lamento. Da quel poco di notizie che riesco a ricevere dall'esterno non è che questo paese se la stia passando meglio di me. Potrei dire che io, lentamente, con enormi sforzi alle volte, voglio e riesco ancora a camminare.

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