domenica 14 aprile 2013

Edificio 17A – Grazie








Voglio ringraziare tutto il personale sanitario del reparto Chirurgia Oncologica. Chi non viene citato non se la prenda, i ringraziamenti sono anche per loro. Luigi, il primo a cambiarmi il pannolone nei primi giorni di degenza. Trovando sempre una battutina a doppio senso. Ester, molto professionale e gentile (non potevo non citarla, lei sa perché). Silvana, che è stata fra le prime persone che ho riconosciuto al risveglio dopo l'intervento. Grazie del bacio e del caffè. Francesco, che sottolinea di voler essere indicato come il professore, recita la parte del duro quando è ora di invitare i parenti ad uscire. Umanissimo e disponibile e per niente cattivo con noi pazienti. Alcuni meritano di essere trattati in modo brusco. Il brizzolato Cosimo per l'aiuto datomi nel mostrami come gestire i sacchetti per la colostomia. Calogero, bruno, viso simpatico. Timido e gentile. “Asparino è il mio vero nome” mi dice guardandomi negli occhi. Asparino, o comunque si chiami, che fa il reticente a dire il suo vero nome. Da me successivamente identificato come Giuseppe. Alto, magro con i capelli brizzolazi anche lui. Che pazientemente mi ha spiegato come trattare al meglio il mio fiore rosso. Rosi, la caposala, gentilissima e forte, dà informazioni, accetta le lamentele, controlla che tutto proceda nel migliore dei modi. Giovanna, una donnona, con i suo capelli raccolti in una coda di cavallo. Mimma, che mi accompagnava alle varie consulenze, e una volta mi ha fatto fare un bellissimo giro in carrozzella. Giuseppe, delle sue mani ho avuto paura per un attimo quando, per una sola giornata, ho provato a togliere il catetere. Le sue mani da contadino sono state invece delicatissime. Anche quando ha rimesso il catetere al suo posto. Naturalmente, Caterina. Che mi legge, e qui leggerà il mio ennesimo grazie. Tutte le ragazze che fanno tirocinio. Bravissime future infermiere. Tutti i dottori, in particolare il dottore Picciurro e Carpino. Picciurro il gigante buono, rassicurante anche quando non parla.
Grazie.




p.s.
Grazie a tutto il personale per il caffè. Lo prendevo a vostra insaputa. Spero mi perdonerete.

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