venerdì 19 aprile 2013

Edificio 17A - Allegria



Cerco di alleggerire l'attesa e la stanchezza con una battuta o umanizzando ill mio caso. Tranne con un Dottore i miei tentativi vanno a buon fine. Quindi. La calorosa stretta di mano e il sorriso del primario incontrato per le scale. Sono incoraggianti. L'ematologo che dopo avergli detto che più di venti anni fa lavoravo in un laboratorio di analisi cliniche. Leggendo anche le formule leucocitarie. Ha cominciato a chiamarmi amico mio. Fantastica Caterina sempre pronta ad aiutarmi e a lasciarsi abbracciare
Lo scambio di battute sulle donne con l'infermiere Luigi. Io sostenendo di non fidarsi mai quando una donna dice.
Cinque minuti e sono da te”
Lui più misogino ribattere:
Donna uguale danno”
Una infermiera che mi dice:
Mi sembra di conoscerla”
Certo che ci conosciamo. Abbiamo lo stesso vizio”
Mi guarda un po' perplessa, poi capisce:
Adesso non più, ho la sigaretta elettronica”
Cerco di non separare il corpo dalla testa. Di cedere a quel briciolo di umanità. Sorridere più spesso. Fare breccia nell'altrui cuore senza invaderlo. Provarci con tutti. Anche questo per me fa parte integrante della terapia.

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