lunedì 16 luglio 2012

Passeggiata mattutina 3

No,non mi arrendo. Certo non è più come prima. Ho scatti involontari del braccio sinistro verso il nuovo borsello. Che a parte le chiavi è vuoto. Ho residui di diffidenza. Le ferite hanno bisogno di tempo. Ritorno sul luogo del delitto ad una settimana esatta. Mentre mi avvicino vedo in lontananza dei ragazzi. Sono cinque o sei. Noto dei movimenti sospetti. Mi fermo. Torno sui miei passi. Una macchina posteggiata si sta spostando. Imbocco il viale per arrivare sul lungo mare. Mi sembra di sentire l'autista richiamare la mia attenzione. Ignoro e continuo a camminare. “Edicola!”. Mi giro al buio non distinguo la persona. Ma per chiamarmi in quel modo si vede che mi conosce. Poi lo riconosco. Uno delle due persone che si sono fermate a consolarmi la settimana scorsa. Mi sconsiglia di andare verso la villetta. “Sono in sei” mi dice “Entrano anche dentro la villetta e rompono il cazzo. Uno lo hanno inseguito e non volevano farlo rientrare nella sua macchina”. Gli dico che forse sarebbe il caso di fare delle denunce. “Non servono a nulla le denunce . Dopo pochi giorni sono fuori a piede libero e te li ritrovi di nuovo qui”. Fantastico di ronde frocie in difesa di luoghi simili. Ma non sono sicuro siano la soluzione. Oggi l'odore di marcio è ovunque. Più o meno intenso. Sa di frutta, di pesce, uno acuto e penetrante ma di indistinguibile provenienza. Resti del festino popolare. Il Festino, la festa più partecipata della città, chiamata con un diminiutivo. Non festa ma festino. Come ammazzatina, ridimensioniamo. Non vogliamo vantarci. Da lontano, lato Monte Cuccio, una colonna di fumo nero attraversa il cielo.

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