venerdì 23 novembre 2007

Peppuccio e Killer

Peppuccio non è solo. Ha un cane che chiama Killer. Un fratello gemello di nome Filippo, che in verità non esiste. Ha anche un figlio, che esiste, ma si trattano poco. Peppuccio vive più in strada, insieme a Killer, che a casa. E vedendo la casa non è difficile da comprendere. Sempre in giro fino a notte inoltrata. Odia il lavoro tanto quanto ama la birra. E se in mano non ha una Forst, nel sacchetto che si porta dietro c'è una bottiglia di vino. Millanta lavori poco credibili, come agente immobiliario, dilungandosi su vendite di case con guadagni incredibili. Ogni tanto, ovunque si trovi, emette il suo richiamo. Un raschiamento di gola prolungato. Parla da solo mentre cammina. Un discorso fatto di frasi smozzicate e movimenti delle mani. Mani giunte, che coprono il volto, che si poggiano sul petto. Peppuccio è mentitore, per piacere di ingannare, anche quando si scusa.
Assunto a ruolo di babau da una madre che minaccia i propri bambini con il suo nome. “S'un ti manci a pasta, chiamu a Peppuccio”. Naturalmente a lui diverte essere diventato lo spauracchio per quei bimbi. Al solo vederlo passare corrono a nascondersi. Quando lui se ne accorge lancia contro di loro un paio dei suoi richiami. I bambini terrorizati vanno a rifugiarsi a casa.
Con gli amici della taverna condivide la birra. O riuscire portare a termine la rasatura, fatta davanti la taverna Azzurra da una ragazza, con in corpo più birra che sangue, che doveva provare il rasoio elettrico appena comprato dal cinese sulla testa di Peppuccio.
A casa, barcollando, ci torna tardi, ma sempre dopo una qualsiasi festa in piazza. Alle volte con qualche livido o ferita, causati più dalle cadute accidentali che da risse, come lui racconta.
Killer, al rientro, gli cammina ad un paio di metri di distanza. Stanco di sentirgli raccontare minchiate anche su di lui, di sentirsi aizzare come una bestia feroce mentre tranquillamente si spulcia. Killer è paziente, accettando, qualche volta, anche di essere scacciato. Lui fa finta di andarsene e poi ritorna. E dopo averlo seguito ovunque, tutto il giorno, la notte dorme per strada davanti l'entrata di casa di Peppuccio.

Killer e Peppuccio non sono infelici.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

una volta si vedeva con una tedesca
di cui non ricorda il nome
ma che aveva "due minne grosse accussì".
Amen

Anonimo ha detto...

bellissimooo, mi sei piaciuto!!!

Anonimo ha detto...

Mi piaceva. Vorrei conoscerlo. eppure Killer.