mercoledì 24 gennaio 2007

Edicole

Amavo girare per la città e fermarmi a guardare tutte le edicole che incontravo. La stampa e la carta avevano, e hanno tutt'ora, un certo fascino su di me.

Girando girando conoscevo moltissime edicole, tanto che quando chiedevo qualche informazione stradale mi orientavo con le diverse edicole.

Sono un mondo molto vario, è difficilissimo trovarne due identiche. Ogni edicola è un pò l'espressione del suo gestore e quindi particolare. Anche strutture uguali vengono sviluppate in modo molto diverso sia come impostazione della “merce” sia il tipo al quale viene data più visibilità. Questo era un motivo per spingermi a girarle tutte alla ricerca dei vari giornali che compravo. Erano dei mondi uguali ma sempre diversi. Come diversi erano i modi di viverli a secondo la loro struttura. La minuscola classica edicola, un metro un metro e mezzo quadrato, al grande negozio dove avevo la possibilità di scrutare quel mondo dal di dentro.
Le guardavo attentamente, con lo sguardo localizzavo i settori che mi interessavano e lì dedicavo la mia attenzione. Spesso capitava che l'edicolante mi guardasse con sospetto. O pensando “tale stù cretinu, avi tri uri ca talia... ma chi talia e talia e talia.” allora mi allontanavo discretamente. Qualche volta con il brontolio che mi accompagnava. Non tutti poi ti permettono di toccare il giornale. Toccare, non sfogliare. Raramente si trovano i posti dove, giustamente si può toccare e sfogliare un giornale. A discolpa comunque degli edicolanti bisogna dire che la colpa è degli editori che impongono per contratto alla categoria il divieto a far visionare i giornali.
Quasi una tattica l'avvicinamento all'edicola bisognava velocemente dare a tutti i settori uno sguardo veloce e selettivo. E' successo di trovare un albo di Manara messo tra le riviste porno, o una rivista di fantascienza fra i romanzi rosa. Non sostare troppo a lungo su un settore, eventualmente per guardare meglio ci si ritorni distrattamente alla fine del giro. Cercare di avere qualche cenno di intesa con l'edicolante. Per evitare che possa pensare che sia lì per fregargli qualcosa. Per chi vive l'edicola come un fast-food è difficile capire quel sostare davanti a dei giornali, immobili a sfogliarli con gli occhi. Leggersi tutte le testate. E riconoscerle. Una fiera dei balocchi a portata di mano, per noi eterni bambini.
Girare per edicole non mi capita più di farlo come facevo prima, ma sono pronto a perdermici ancora oggi.



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